Gli indispensabili 2: le pentole

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Pentole, padelle, casseruole…

La terminologia

Pentola: recipiente atto alla cottura, dai bordi alti, con due manici, molto capiente, utile per bollire, cuocere la pasta, fare marmellate… Può essere di inox, rame, rame stagnato…

Padella: recipiente atto alla cottura dai bordi bassi, con un manico, raramente due, utile per soffriggere, friggere, saltare… Può essere di alluminio, inox, antiaderente, rame, rame stagnato…

Casseruola: recipiente atto alla cottura, con bordi a metà tra pentole e padelle, con due manici, mediamente capiente, utile per bollire piccole quantità di liquido, salse, friggere piccole quantità di cibo in molto olio… Può essere di alluminio, inox, antiaderente, rame, rame stagnato…

Coperchi: ogni pentola ha il suo, ma si sa, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi ;)

Gli indispensabili

– 1 pentola di 24 centimetri di diametro e alta 20 centimetri (sufficiente per bollire fino a 1 chilo di pasta), in inox;

– 1 padella antiaderente (meglio non di teflon, andrà presto fuori legge, ma di vetroceramica, o altro materiale antiaderente), di almeno 24 centimetri di diametro (sufficiente per una frittata per due);

– 1 casseruola di ghisa o smaltata, di 22 centimetri di diametro, perfetta per stufati, arrosti, brasati…

– 1 casseruola piccola, di 10-15 centimetri di diametro, in inox;

– 1 griglia in ghisa, pesante (molto meglio di quelle cose leggerine in inox)

La qualità

Pentole, padelle e casseruole di qualità devono essere pesanti e avere un fondo molto spesso (1-2 centimetri).

Una buona pentola non è leggera e il fondo spesso evita che tutto si attacchi spiacevolmente alla pentola.

I non indispensabili

C’è stato un periodo della mia vita durante il quale compravo pentole. Poi a un certo punto ho smesso… Prima di tutto perché non ci stavano più e poi anche perchè a un certo punto si ha tutto quello che serve… Più o meno… ;)

Malgrado tutti gli sforzi che faccio, non potrei mai fare a meno di alcune pentole, oltre alle 4 qui sopra:

– 4 casseruole inox, di 12, 14, 16 e 20 centimetri di diametro, tutte a 1 manico, tranne quella da 16 centimetri che ne ha due. Utilizzo: bollire l’acqua per il tè, fare il caramello, piccole quantità di riso pilaf, cuocere la pasta (in quelle più grandi);

– 1 padella antiaderente (in ceramica al titanio) di 18 centimetri di diametro;

– 1 padella inox di 24 centimetri di diametro;

– 1 pentola di 26 centimetri di diametro, alta 24 centimetri. In realtà è una couscoussiere, ovvero una pentola sopra la quale si incastra perfettamente un altro pezzo, bucherellato sul fondo, dove si fa cuocere il cuoscous con i vapori dello stufato che sta cuocendo nella pentola;

– 1 pentola a pressione, che uso anche senza coperchio per marmellate, risotti…

– 1 wok, in acciaio

– 1 casseruola di ghisa di 24 centimetri di diametro

– 1 padella di 32 centimetri di diametro, fondo spesso, bordi bassi, perfetta per la paella

– 1 Doufeu, che è una delle pentole migliori che abbia mai utilizzato per fare stufati, arrosti e brasati (e non mi pagano nemmeno per dirlo!)

– 1 paiolo per la polenta, dotato di braccio rotante elettrico, indispensabile per chiunque abiti nel nord Italia ;)

– 1 padella in terracotta (detta anche pignatta): il sugo avrà un altro sapore!

E per te, quali sono le tue pentole indispensabili, delle quali non potresti mai fare a meno?

7 comments

  1. Paolo says:

    ciao, bellissima scoperta questo blog e le persone che lo frequentano.
    la cucina è la mia passione e sto cercando il modo e il tempo per poterla magari far diventare qualcosa di più

    a questo proposito quali corsi di cucina mi consigliate? vivo a Milano e non sono alle prime armi ma vorrei assimilare una cultura di base solida per poi perfezionarla

    grazie

  2. matteo says:

    niente acciaio nella mia cucina.

    – pentole, casseruole e padelle in alluminio.
    – qualche padella antiaderente sempre in alluminio
    – in rame ho una casseruola per il risotto e una bastardella per lo zabaione… ma va bene anche per scioglierci il cioccolato a bagnomaria ;)
    – niente wok che non ritengo adatto ai fornelli occidentali (per quanto possano essere grandi non avvolgono di fuoco il tegame come dovrebbe essere) e supplisco con una padella in ferro per il sapore.

    vorrei un tegame in terracotta… e quasi quasi questo week end mi faccio il regolo… ;)

  3. comidademama says:

    Ma sì, mi ci sono affezionata anche io, ai Wok^_^ Ad Amsterdam non avevo mai un piatto grande abbastanza per servire la pasta ed ere perfetto.

    Ad Amsterdam ho iniziato ad apprezzare il wadjan, che è la versione indonesiana, ma trovo più che altro universale del classico wok.
    Che non ha il fondo tondo che ha necessariamente bisogno dell’anello e di temperature da inferno per essere al 100%. Che ha due manici e non uno lungo e uno corto e che è in ghisa. le creuset ne ha anche uno, prezzo ragionevolissimo per la marca. Il mio l’ho preso in un postaccio nel red light district-nieuw markt,dove trovi tutti i negozi asiatici.

    Same here, La Creuset è un piacere usarla, anche due volte al dì ^_^

  4. comidademama says:

    Dopo otto anni lontana da casa, passati in tre Stati distribuiti su due continenti, vivendo in 6 case differenti sempre piene di ospiti per cena, ho dovuto selezionare la mia attrezzatura da cucina, sapendo di poter portare poco e di dovere a volte lasciare in loco alcune cose.

    Quando tenevo lezioni di cucina italiana a domicilio ad Amsterdam usavo l’attrezzatura delle cucine che mi ospitavano portandomi dietro un buon coltello, un cavatappi funzionante e basta. Ho imparato a (far) cucinare con quello che avevo a disposizione.

    Qui in Italia ho una casa di appoggio in Piemonte in cui riverso il surplus raccolto in questi anni di traslochi (pentole di tutte le dimensioni, wok vecchi di tutte le misure che uso ormai solo per affumicare, piastre di ghisa, padelle per chapati, tajine, le terrecotte che tengo per la stufa a legna che ho qui.)

    Con me rimangono:
    due bollitori di acqua, grande e piccolo – per brodo, riduzioni, intingoli e salse, il salvatutto acqua bollente e fecola, tisana al volo per i bimbi che aspettano, monoporzioni di qualsiasi cibo, caramelli, fudge, temperare cioccolato, starter di pani/focacce/danish braid/
    Senza i bollitori e un buon paio di forbici io mi rifiuto di cucinare ^_^

    una ciotola e un thaly di acciaio, da mettere sulle pentole per tenere in caldo alcune preparazioni sfruttando il calore di cosa sta bollendo in pentola

    un cestello per cuocere a vapore
    non sono pentole vere e proprie queste prime tre cose, ma mi consentono di fare a meno di tanto pentolame e attrezzi inutili.

    3 pentole, da 5l., da 2,5 l., da 1 l. – per tutto

    pentola a pressione -ceci bolliti, spezzatino foolproof, verdure al vapore express, esperimenti, sostituto del microonde per scaldare i cibi, perfetta senza coperchio quando le altre sono sporche

    Le Creuset -no knead bread, risotto, arrosti, la chermoula di pesce quando non ho una tajine

    Tegame -saltare, pesce, carni e verdure, se proprio devo la frittata.

    wok (solo uno, abbastanza capiente) – saltare- cuocere al vapore- affumicare, fare frittate anche se preferisco fare in forno, servire porzioni enormi in tavola in mancanza di vasellame.

    Sono sempre troppe. Prima o poi farò definitivamente fuori il wok e la pentola da 1 l, ma mi piace la forma di entrambe.
    Sono sempre a corto di coperchi.

    Post divertente. brava!

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