“Uh, i francesi e la loro cucina: grassa, snob, mini porzioni, insopportabile…”
No, mi dispiace contraddirvi, ma decisamente no, non è così!
È vero che come diceva Julia Child (sempre sia lodata), la cucina francese ha 3 ingredienti fondamentali: burro, burro e burro.
Ed è anche vero che negli anni ’80 proprio i francesi hanno esportato in tutto il mondo una cucina fatta di mini porzioni pretenziose.
Ma la cucina francese è anche altro.
La cucina francese è ancora oggi quella che esplorò in tutti i suoi anfratti proprio Julia Child negli anni ’50. Burro, vero, ma anche cotture perfette, adattate ad ogni tipo di carne o selvaggina o verdura o pesce. Dolci sopraffini al cui cospetto le nostre tristi torte lievitate sembrano grigie e poco allettanti.
Ricca, di certo: i francesi amano mangiare e vivere bene, ancora più di noi italiani. Amano stare a tavola delle ore a ridere e scherzare davanti a cibo, vino, pane e formaggio.
Difficile? No. I francesi hanno inventato le basi delle preparazioni che usiamo in tutte le cucine del mondo occidentale (per l’oriente ci hanno pensato cinesi e qualcosina anche i giapponesi).
Adorano i loro prodotti e gli ingredienti di qualità.
Adorano la tradizione, ma non disdegnano un po’ di novità.
Non si spaventano davanti all'”etnico”, forse perché ancora fortemente legati alle ex-colonie e ai territori d’oltre mare.
“Ok, ma da che pulpito, tu, italiana, ti metti a insegnare a noi qualcosa sulla Francia?”
Da nessun pulpito, per carità!
Ma semplicemente grazie al fatto che passo in Francia minimo 3 settimane l’anno, l’ho girata in lungo e in largo (soprattutto i suoi vigneti e i suoi produttori di vino! E ci manca ancora tanto da vedere) e ho sposato un francese che, guarda caso, non è cresciuto a Parigi, dove è nato, ma a 10 chilometri da dove producono uno dei migliori formaggi al mondo, il Roquefort. E grazie anche al fatto che ho avuto la fortuna di mangiare a casa dei miei suoceri, di amici e anche in molti ristoranti, dai Routard ai bordi delle statali, agli stellati Michelin, ai buffet vietnamiti.
Vorrei però tranquillizzarvi: è 15 anni che cerco in tutti i modi di far apprezzare l’Italia e la sua cucina, oltre ai suoi prodotti, alla parte francese della famiglia… Lotta durissima, ma qualcosa sono riuscita a fare!
Assisterete perciò a una serie di ricette dedicate ai classici della cucina francese, come alcuni dolci che anche un bambino potrebbe realizzare, stufati straordinari e tante altre ricette che vi stupiranno per la loro disarmante semplicità inversamente proporzionale all’incredibile risultato che otterrete!
Poi, nessuno discute che i francesi non siano in grado di cuocere un piatto di pasta o di fare la pizza, ma sono capaci di molte, molte e molte altre cose :)
Se volete scoprire di più sui paesaggi francesi, come quello qui sotto, potete addentrarvi negli svariati set dedicati alla Francia sul mio account Flickr :)
Chiedo scusa e rettifico”papero al melarancio”!
Cara Sara ;sono fidanzato con una francese da 15 anni e vivo in Francia.Ti cito Paul Bocuse(chef del secolo per molti…);il primato della gastronomia francese finira’nel momento in cui gli italiani comincieranno a farne!!!La Francia deve tantissimo all’enturage di cuochi che caterina de’ Medici porto’ con se dal granducato di Toscana alla corte di Francia;Popelini invento’ la pate a choux(base fondamentale della pasticceria francese),l’anatra all’arancia altro non é che il “papero al melograno”,l’omelette una crespella alla fiorentina, la soupe d’oignon una zuppa di cipolle……non mi dilungo per mancanza di tempo e spazio.Alla comunita’ europea la Francia ha ha chiesto la denominazione tipica per 146 prodotti,L’Italia ne ha ottenuti 156.La varieta’ di ricette e prodotti italiani (inclusi i formaggi 1000 italiani contro 600 francesi) e di gran lunga superiore.I francesi ,dopo gli americani ,sono i piu’ grandi mangiatori di pizza al mondo e la diffusione e l’apprezzamento della cucina italiana nel mondo é di gran lunga superiore a quella francese(se avessi girato un po’ il mondo ti renderesti conto del rapporto tra ristoranti e pizzerie italiani e ristoranti francesi)!!Per quanto riguarda il vino ti faccio notare che nell’antichita’ l’Italia era conosciuta come “Enotria”(terra del vino)!Ti invito a leggere inoltre la rivista “Wine spectetor” del 1997 dove si cita il documento che attesterebbe la nascita del metodo champenoise in Italia 40 anni prima che in Francia!Detto questo io amo fare un distinzione tra cucina e gastronomia:la gastronomia é cucina elitaria di altissimo livello fatta di estetica e ricerca e qui i francesi sono maestri!La cucina é preparare da mangiare tutti i giorni e qui gli italiani non hanno rivali!!!!La differenza é che se chiedessi ad un regista cinematografico se preferisse avere una buona critica ma la sala vuota ed una pessima critica ed un successo di pubblico enorme ti risponderebbe ;meglio il successo di pubblico!!Saluti.
Premettendo che anche io sono una francofila accanita, mi sembra comunque un pò sminuente considerare i dolci italiani, tristi torte lievitate.
La pasticceria napoletana e quella siciliana, dove le mettiamo allora?
Buona serata
Assolutamente Emiliana, però secondo me sono comunque mutuate dalla pasticceria francese, sia come tecniche, sia come composizioni… E rimangono cose buonissime, ma sempre un “rustiche” a confronto di certe creazioni d’oltralpe…
Ciao!
Che belle ricette e che meraviglia quella foto di St Jean Pied de Port.. mi incuriosisce una cosa: sono palme quelle che si vedono sulla destra? O_O
Sì sì Cristina, proprio palme :)
Sara, che bella notizia! Attendo con ansia la pubblicazione delle tue ricette francesi, non vedo l’ora! Anche a me spiace che Luca abbia avuto questa cattiva percezione, ma posso capirlo. Non ho avuto la stessa vostra fortuna( vivere a Parigi o sposare un francese: magari!) ma vado piuttosto spesso in Francia e devo dire che avete ragione entrambi. La cucina può rivelarsi sublime oppure…da dimenticare. A Parigi ho mangiato malissimo, hanno questa pessima abitudine di servire spaghetti scotti come contorno ai secondi, inoltre metterebbero la maionese e altre salsine persino nel cappuccino…Al contrario, in Costa Azzurra ho sempre mangiato benissimo: dolci divini, primi fantastici e non particolarmente elaborati come i ravioli in salsa doube, ile flottant che fanno semplicemente sognare.
Piuttosto una richiesta: anche a me piacciono le ricette francesi ma come possiamo fare noi italiane a sostituire la creme fraiche, la creme fleurette e gli altri 150 tipi di creme che usano loro? Beh, se potessi aiutarmi te ne sarei grata…
E complimenti per il tuo bellissimo blog!
Ciao Sara, devo proprio aver avuto una fortuna sfacciata negli ultimi 15 anni! Mai mangiato male, ma forse perché il marito francese mi aiuta a scegliere meglio i posti dove mangiamo :) La Crème fraiche francese (della Normandia per la precisione) a Milano si trova comunemente all’esselunga e devo dire che è anche di qualità :) Per gli altri tipi di panna ho ovviamente il tuo stesso problema, ma in caso compaiano nelle ricette che pubblicherò indicherò sicuramente come sostituirle. Una cosa che è ancora più difficile da sostituire della panna è lo zucchero, che in Francia si trova di molte varietà che in Italia ci sogniamo (ne ho parlaot nel post su miele e zucchero: https://www.melealforno.com/2011/dispensa-3-miele-zucchero/)
Sono vissuto 7 anni a Parigi. La cucina francese che ho sperimentato io non e’ buona, per niente. Bassissima qualita’ degli ingredienti ed estrema
pretenzione , presunzione, sciovinismo e costi altissmi, proprio perche’ mangiare francese fa “snob” o “chic”. Tuttavia, il francese medio, che magari si puo’ permettere di andare alla Tour D’Argent una volta l’anno, o nella vita — ove ho sentito che si mangia bene, ma purtroppo non ci sono potuto mai andare, avrei dovuto lasciarci uno stipendio — ma giorno per giorno la qualita’ del suo pranzo non supera quella di una bistecca al pepe (steak au poivre), mal cucinata, dura, fibrosa, di bassissima qualita’ e piena di estrogeni (quando la cucini nel migliore dei casi si dimezza). Accompagnata da patate fritte male. E’ poco piu’ di junk food. Ma almeno il McDonald non e’ pretenzioso. Per non parlare del vino. Una bottiglia appena decente costa almeno 20 euro.
Altra cosa: non ho mai avuto l’impressione che la cucina francese fosse raffinata. Mai. Il meglio della cucina francese secondo me sta nella cucina regionale e povera (e talvolta e’ veramente buona e autentica), che pero’ loro tendono a nascondere, a favore della cosiddetta alta cucina, che secondo me e’ un disastro.
Noi italiani non dobbiamo invidiare niente, ma proprio niente, ai francesi. Semmai il contrario. Da italiano stimo moltissimo altre cucine (giapponese, messicana, spagnola, indiana, peruviana, portoghese, argentina, thai, ad esempio),
ma una certa cucina francese ho i miei dubbi.
E’ solo esperienza personale.
Luca, mi spiace molto che tu abbia avuto questa brutta percezione ed esperienza con la cucina francese :( Negli ultimi 15 anni non mi è MAI e proprio mai successo di mangiare male in Francia, ho acquistato (in cantina, non di certo al ristorante) vini doc a 3-4 euro a bottiglia, ho sempre mangiato carne buonissima e sono stata in ristoranti di un’eleganza rara… Spero di riuscire, con le ricette che pubblicherò, a farti cambiare almeno parzialmente idea :)
Comments are closed.